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poesie

Caleidoscopio silenzioso

​

non ho più tempo
e tu lo sai.
non ho più tempo
per dartene ancora.
alcun momento.
altri spiragli.
vuoti a perdere.
saresti quello che non ho.
non ho più voglia.
la voglia nuda.
quella pura.
o forse si.
di darti il tempo.
che rubasti
che scegliesti
e che sola..
poi ti voltasti.

Photo

​

Potrò mai perdonare
realmente
le mie carezze?
quell'attimo
che credevo infinito
che aspettavo sconfitto
Potrò mai leccarmi
davvero
le ferite?
che sento nude
che bruciano pure
Potrò mai aspettare
seduto
gli stessi sorrisi?
filamenti di paura
negativi sbiaditi

(Nero semplice)

​

Ti sbrigo come formalità,
anche s'è dura
come pratica,
foglio d' un qualsiasi ufficio
imbiancato di nuovo
e grande futuro
Ti sbroglio come nodo
anche s'è dura 
liberarmi dal groviglio
nostalgico d'un marinaio
che attende gli ordini
da un superiore incerto,
testardo,
compassato dal mare
Ti lascio andare 
come ali
anche s'è dura
slegare gli arti 
nudi di rimorso
per paura di cadere, 
schiantarsi
nel ricordo 
di saper volare
Ti dipingo di nero,
nero buio
nero dolore
nero che più nero accecherebbe
di quel colore 
che hai telato,
sperato non colasse
sulla resa del mio viso
Nero, come un finale
anche s'è dura

Ti consiglio l'Amore

 

Ti consiglio l'Amore,
perché tu possa ancora piangere
Ti consiglio l'Amore,
perché tu possa riderne
Ti consiglio l'Amore,
perché Lei è, e basta
Ti consiglio l'Amore 
perché va di moda,
va di moda l'Amore
Ti consiglio l'Amore, perché?
Perchè lo meriti
Ti consiglio l'Amore
perché non hai altra scelta
Ti consiglio l'Amore 
perché c'è bisogno,
c'è bisogno d'Amore
Ti consiglio di vivere,
di non passare,
ti consiglio d'amare
Ti consiglio l'Amore,
come farei col sognare
Che poi sognare,
come amare,
consigliano te...

Breve. Il tempo.

​

A parlarti 
come qualche sogno fa
si farebbe presto 
a dire amore
Come la vita
la fine non arriva
Come la gioia
Tratti di penna
a solcare pensieri
nei tuoi corti radianti
che spargono 
mia la passione
nel solco 
del tuo stupido cuore

Sunday

​

In questa casa 
l'amore non svanisce
Son le persone 
a sceglier d'andare
Liberamente
coi colori sbiaditi
i fiori appassiti
e le loro ferite d'annata
Se quando 
potevamo volare
non fossimo caduti
la luna di adesso
avrebbe ancora 
i tuoi occhi.

Sein und Zeit  

(Heidegger ti conobbe) 

 

Arrivato dal sole o dalla brezza d'estate, t'ho avuto sempre, non t'ho lasciata mai. Si muovon veloci le mani. Di cosa ti vesto ogni volta è mistero  agli occhi della luna.Forse d'autunno. Con le piogge di settembre a lustrarci i sensi. Con la Passione di cui mi vanto d'aver cenato. Incantevole è la sobrietà nel rapirmi le vene. 

Cara mia bella, così un uomo vive 

E sei ancora trepidante nel dirmi "son qui", ma come si fa presto a sorprendersi d'amore!Le tue carezze m'assalgono,insegnano al tempo la cura. E quando stringerai cuscini freddi, sara' la mia guancia a scaldarti. Di parole e pagine sfoglianti ti coprirò. Coi puri sorrisi t'abbraccerò. I giorni perduti sono ricordi, amore che te ne vai, tornerai 

L'Essere che sei, il Tempo che mi doni 

E' un ricco coprirmi d'oro quel bacio che dai. Sotto lenzuola, mai così dolci, le nuvole tra i nostri corpi... 

Il bene (il nostro) 

 

Adoro spiegare parole  

al tuo cuore che non sa 

Quando si perde 

dai remoti si lascia strappar lembi 

tra noie e gioie 

d'un giorno prima d'oggi 

Quanto tempo percorso  

lungo quella salita annoiata   

che vivere a sprazzi ci costringeva 

È giusto un attimo 

che impieghiamo  

a saltare i fossi a piè pari 

Tu insegni 

Io apprendo 

Cosa rivediamo adesso  

di noi che siamo  

nati per noi? 

La mia presunta o matura voglia 

La tua nuova o spaurita legge 

Il tempo e l'attesa 

tenui e nascosti nel fondo 

del mare  

Cosa successe quando 

il vento smise  

di scuotere i battenti 

solo il cielo  

lo nasconde 

È così strano  

il mormorìo della ragione 

sembra quasi sincero 

sembra quasi reale 

Siamo NOI la ragione 

È solo il sentirti ció che voglio 

Conseguenze 

 

Mi son visto  

rimboccar le lacrime 

come saracinesche 

Ho sorretto 

le mie paure  

come dettagli 

col peso delle parole 

per poi eleggerli 

a mostri 

di estrema durezza 

Il miracolo  

della nascita d'un sogno 

l'ho messo in lotta 

col suo destino 

per pulire il mio domani 

per bruciare ogni presente 

Come sempre Lei 

l'irragionevole razionale 

a seccar le foglie 

a maturare i tempi 

dominati dal cadere 

Scossa è la terra 

una crepa che inghiotte 

lascia i segni 

Ma una forza 

una rabbia 

mi nutrono il passo 

ed io di verde vestito 

covo la reazione 

Ce la faró 

mi dico ferito.

Attacco notturno 

 

Ammettiamo  

ch'io una notte 

di notte 

invadessi casa tua 

con armate di palloncini 

tutti colorati e fastidiosi 

E che inizino  

a volar sulla tua testa 

che ti facciano imprecare 

contro le lune 

a tuo dir colpevoli 

d'avermi fatto luce 

Ammettiamo  

che tu 

fossi la reale proiezione 

del mio attacco  

in stile guerra lampo 

e che di lampo 

conoscessi solo la mia 

Ammettiamo 

che noi 

due lontani conosciuti 

non ci fossimo scordati del passato 

e che la terra 

come il mare 

non ci abbian mai feriti 

Ammettendo d'esser  

come i palloncini: 

vuoti d'aria, alti e mai tangenti 

Perché mai  

dovremmo esser felici ? 

Senza titolo 

 

Un giorno lontano, lontano da occhi che non vedevano, mi guardasti.

Ero ancora reale, come in quel bar a Berlino. Ricordi?

La pioggia copiosa non copriva i nostri sogni. Delicata sfioravi le mani dei passanti ed io curavo ogni tua ferita.

Le calze nere sulle tue gambe, il talismano al collo, l'orecchino di bambu' sul lobo destro. Cosa ne sara' della verginità' dei nostri baci? Chiedesti con interrotta cadenza.

Era solo il terzo caffè, o forse te', ma non risposi, continuai a cercarti.

Svanita la poesia provammo con la musica e c'innamorammo in preda alla smania.

Non c'era un fuoco e nemmeno da fumare ma sognammo le stelle.

Levasti l'attenzione e mi leccasti il cuore.

Poi pianse d'amore.

L'ironia divenne un disastro, la pioggia continuo', come sole d'amare.

Se muori adesso moriremo insieme, ti dissi e me ne andai.

Prospettiva Klimt

​

Corridoi d'anime compiaciute, un carminio fioco, lei che non voleva piu' far l'amore, lui, che non voleva lasciar perdere.

Sorrisi e attenzioni come luna piena a meta'.

Fotografia di un momento che torno' nitido e chiaro il giorno dopo nella memoria di lui.

Un po' alla volta e con l'attenzione di chi non vuol svegliarsi, cosparse la casa di idee, pensieri sfuggenti.

Spunto' le spine di ogni rosa, per non farle male.

Quando fu sera s'accorse del vuoto.

Quando quel vuoto si riempi' di parole torno' sulla terra.

Volse il capo verso il soffitto, poi lo sguardo verso quel quadro, un bacio immenso, un bacio soave, quello che avrebbe voluto poggiare ancora sulle labbra di lei.

Bologna sui muri

​

Immersi nella luce

Poi arrivasti tu ed io

E spegnemmo il guardare

E spegnemmo il sentire

/ma eravamo soli/

Arivammo alla fine

Per ricominciare

Non ripartimmo

/ma eravamo soli/

I mattini pieni di buio

hanno spesso un nome

Le notti come me

nessuna identità

Volevo solo portarti al mare

e annegare la paura

Amore

/ma siamo soli/

Sempre in fuga

Col fiato accorato

che corre come il tempo

che come il tempo

balla nudo

in culo alla risacca

"Marco col branco,Marco che vorrebbe andar via.."

Divenire

​

Al tempo stesso non eravamo lì
Quel collante
La tua assenza
Quel pensiero
Il tuo sentiero
Ho perso pezzi di me cercandoli in te
Senza luce si muovono i passi
Mi ritrovo 
Mi perdo ancora 
Ti cerco
Perdono la mia vita
Son qui
Fumando quel che resta
Senza fretta
Un libro socchiuso
Questo sono, questo sei
Nelle carezze sfrenate
Nelle sorgenti di passione
Morir non è dolce
senza averti leccato un pò di cuore
Guarirà quel momento tanto atteso
Nel varco della storia
La nostra
La nostra gloria

Incessante

​

E chi se ne frega se fuori piove!

Ho imparato a non bagnarmi

Come?

Correndo

Correndo forte

Non ho bisogno d'un ombrello

Non ho bisogno di riparo

Alzo gli occhi al cielo

e vedo tre nuvoloni,

neri come quando piove

Incazzati

Ma corro,

corro più forte

Penso a domani,

quando forse avrà smesso

E corro

Corro contro ogni goccia

Vorrei quasi

prenderle a pugni

una per una

come un pugile

pronto al suo incontro

Corro e non mi fermo

Chi si ferma non e' perduto,si bagna

E chi se ne frega di perdersi...

Ed io ti aspetto

​

Ti guardo parlare

e poi muover le mani

che non dicesti esser mie

fin quando stringerle

fitte

alle mie note

non ti parse vero.

Non sento cosa dici

ma aspetto la tua bocca

su di me

che per me

ancora poi si muove.

Immagino.

Pensavo fossi un deserto

e dunque la mia sabbia

invece sei oasi

che trovo sempre e sola

a dissetare ogni fervore.

Che sia terra o che sia mare

sai come splendere

come finire.

Per poi ricominciare

a scartare le lontane

ormai svanite

rossastre terre

da mostri di paura

arse.

Al confine dell'universo.

Al confine della mia storia.

Cambieremo le stagioni,

io e te.

Il limoncello di tuo nonno

 

...e non ho voglia di smettere d'aspettarti

anche quando ti interrompi
davanti alla partita nella mia tv

hai detto un 'si' ed è bastato

per farmi credere 
che non dovevo smettere d'aspettarti

ma se solo sapessi farlo:

andrei da tua madre

a dirle che non ho fretta

poi da tutti i tuoi serpenti
e non mostrerei paura

neanche con quel mezzo sangue di tuo fratello

alzerei la voce fino al piano interrato

berrei quel limoncello orrendo 
che mi offre sempre tuo zio!

lo ha fatto papà (dice)

ma è una merda!

come il tempo d'aspettarti

che se dura troppo
diventa una saga

ma di certo...poi t'aspetto

dove vuoi che vada?

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